C’è uno staff italiano dietro lo sviluppo di un’applicazione che, secondo alcuni addetti ai lavori, potrebbe diventare col tempo una valida alternativa a Whatsapp. Stiamo parlando di Bubble che, tra le altre cose, consente non solo di programmare messaggi da inviare, ma anche di mandare una serie di richieste a sconosciuti, in modo tale da estendere il proprio raggio d’azione.
Questo quanto affermato da Luigi Valerio Rinaldi, fondatore e CEO (Chief Executive Officer) di Lime5:
“Competitività, merito, qualità, diversificazione delle competenze: sono gli elementi che permettono di combattere la crisi con ottimismo, freschezza e competenza, di crescere in fatturato e creare posti di lavoro, di rivitalizzare il tessuto imprenditoriale locale, alimentandosi e contemporaneamente alimentando le logiche del mercato delle startup”.
Come risponderà il pubblico?