Questa non ce la immaginavamo, ma a quanto pare in America il riconoscitore vocale di Android 2.1 è in grado di riconoscere, e censurare, le parolacce. Se da un lato già c’è chi grida ad uno schiaffo alla libertà di espressione, dall’altro Google si giustifica dichiarando:
“Filtriamo le parole potenzialmente offensive o inappropriate perchè vogliamo evitare situazioni in cui il nostro riconoscitore vocale interpreta malamente un termine dando come risultato qualcosa di volgare quando in realtà l’utente ha cercato qualcosa di completamente innocente“.
Crediamo che la giustificazione sia logica, piuttosto ci sorprende il fatto che il software di Google sia più evoluto di quanto pensassimo.