La pubblicità, per le aziende, è fondamentale e irrinunciabile, ma è anche qualcosa di scomodo da gestire. La ragione? Se gestita male, rischia di causare uno spiacevole effetto boomerang dagli esiti imprevedibili: crisi d’immagine e overbooking sono solo alcune delle conseguenze negative di un investimento pubblicitario incauto.
Al contrario, affidandosi a un team di esperti qualificati, che sa bene come fare pubblicità per aziende e come muovere i giusti passi per non commettere errori, si potranno ottenere innumerevoli effetti benefici, tra cui il ritorno positivo sull’investimento in termini di soldi, clienti, preventivi, prenotazioni ecc.
È importantissimo, quindi, poter contare su un gruppo di professionisti qualificati perché, come vedremo, per fare pubblicità è necessario far ricorso a un nutrito gruppo di competenze. Vediamo tutto in dettaglio.
Pubblicità per aziende: online o offline?
Entrambi hanno punti di forza e criticità, e la strategia vincente spesso sta nel trovare il giusto equilibrio tra i due. I canali offline, come stampa, radio, TV o cartellonistica, offrono ancora oggi una forte visibilità, soprattutto a livello locale o su specifici segmenti di pubblico. Sono strumenti utili per rafforzare la brand awareness e raggiungere persone meno attive online.
Dall’altra parte, la pubblicità online permette di raggiungere un pubblico molto specifico, monitorare in tempo reale i risultati e ottimizzare le performance. Il vantaggio principale è la possibilità di personalizzare i messaggi in base al comportamento e agli interessi degli utenti, aumentando così le probabilità di conversione.
La scelta tra online e offline non dovrebbe mai essere rigida. Una strategia pubblicitaria ben congegnata può tranquillamente integrare entrambi i canali, sfruttando i punti di forza di ciascuno. Il segreto è capire dove si trova il proprio pubblico e come coinvolgerlo al meglio lungo il percorso di acquisto.
Domanda latente e domanda consapevole
La domanda consapevole riguarda quegli utenti che sanno già cosa vogliono e sono attivamente alla ricerca di un prodotto o servizio specifico. In questo caso, il compito della pubblicità per aziende è farsi trovare nel momento giusto, ad esempio attraverso annunci nei motori di ricerca o campagne mirate basate su parole chiave.
La domanda latente, invece, è più complessa da intercettare. Essa riguarda tutti coloro che non sanno ancora di avere un bisogno o un desiderio verso un determinato prodotto, ma che potrebbero essere stimolati con il messaggio giusto.
Le campagne sui social media, i video emozionali o i contenuti sponsorizzati sono strumenti ideali per accendere la curiosità e generare interesse verso qualcosa che l’utente non stava cercando attivamente.
Immagine, percezione, reputazione: definire il TOV
Il tono di voce (TOV) è uno degli elementi più sottovalutati nelle campagne pubblicitarie, ma ha un impatto enorme sulla percezione che il pubblico avrà del brand. Esso deve essere riconoscibile e adattabile ai diversi canali, mantenendo però coerenza su ogni piattaforma.
L’immagine e la reputazione di un’azienda si costruiscono proprio attraverso il modo in cui si comunica. Un tono autorevole trasmette competenza, mentre uno più amichevole avvicina il brand al pubblico, creando empatia.
La pubblicità per aziende, in sostanza, è un progetto complesso, profondo, che tiene conto di tantissime variabili, sia tecniche che sociali e psicologiche: affinché sia efficace deve saper comunicare il valore del prodotto o servizio, intercettando i bisogni e i desideri del pubblico target, suscitando emozioni e stimolando l’azione, il tutto mantenendo coerenza con l’identità del brand e adattandosi al contesto culturale e sociale di riferimento.