Android: ecco i risultati dell’ultima classifica ComScore


Importanti sentenze, quelle che vengono fuori in queste ore direttamente dallo studio di ComScore, che ha preso in esame il settore smartphone negli Stati Uniti, nel periodo compreso tra Settembre e Novembre, in riferimento sia alle singole case produttrici, sia ai sistemi operativi che queste decidono di utilizzare.

Smartphone Android: ennesima consacrazione da comScore


Ancora una volta dati confortanti per Android, quelli che giungono direttamente dallo studio portato avanti da comScore, in relazione al secondo trimestre del 2011. Nello specifico, ad essere preso in esame è stato un campione composto da 30 mila utenti che risiedono negli Stati Uniti, dai quali è emerso che il bacino di utenza degli smartphone è cresciuto del 10% nel trimestre.

ComScore: Android ancora in crescita Apple stabile, perdono terreno tutti gli altri

 Nell’ immagine che vedete in alto, ComScore ha riportato la variazione delle quote di mercato nel trimestre che va da Luglio a Ottorbre 2010. Si tratta di un’ indagine relativa al territorio degli Stati Uniti e che interessa soggetti di almeno 13 anni di età.

Come possiamo vedere, resta saldamente in testa alla classifica, seppur con una flessione di 3.5 punti percentuali, RIM con i suoi BlackBerry, segue Apple in lievissima crescita (solo lo 0.8% in più).

Android continua a crescere

 Comscore pubblica un interessante tabella statistica in cui viene mostrata la percentuale di utilizzo dei dispositivi mobili negli Stati Uniti, organizzati per piattaforma. La tabella mostra 5 piattaforme diverse (RIM, Apple, Mircosoft, Google e Palm), osservati in due periodi differenti: da Agosto a Ottobre 2009 e da Novembre 2009 a Gennaio 2010.

Osservando la tabella possiamo notare che tra Ottobre 2009 e Gennaio 2010 c’è stata una crescita del 4.3%, in particolare Android è passato dal 2.8% del primo periodo in esame al 7.1% del secondo. Secondo alcuni, l’incremento corrisponderebbe esattamente con il lancio del Motorola Droid (Milestone in Europa), che avrebbe spostato gli equilibri in maniera piuttosto evidente.